Giovanni Cataldo, commissario di polizia, è nato a Catania, ma ha chiesto il trasferimento a Modena intorno ai quarant'anni per fare un po' di carriera e per far decidere alla vita su una storia d'amore in crisi (con la fidanzata Tina). E' un siciliano un po' anomalo, molto più normanno che saraceno, alto e biondo, schivo, riservato e un po' romantico, che all'inizio appare condizionato dalla nostalgia per la sua isola – di cui rimpiange profumi, colori, paesaggi – poi però si apre all'ambiente emiliano, abituandosi alla cucina, al dialetto, alla gente, alla nuova dimensione locale, fino a maturare una graduale disponibilità alle relazioni sentimentali. Via via, infatti, si innamora, si disamora, si sposa (con Alice), ha con lei due figli (Eleonora e Francesco), finché il matrimonio finisce quando lei lo abbandona per un altro, portandosi i bambini con sé. Superato un momento di depressione e una grave operazione chirurgica, ora Cataldo, dopo tante indagini risolte, si trova al culmine della maturità professionale (da commissario capo), ma è un uomo solo, che trova proprio nel lavoro la sua ragione di vita.
Il rapporto di Cataldo coi suoi più stretti collaboratori (dal vicecommissario Muliere, ora in pensione, all'ispettore De Pasquale, al medico legale Salvatore Scarso detto Turi) appare umanamente fortissimo e quasi complementare, all'interno di un vero e proprio gioco di squadra. Come investigatore, il suo metodo è quello di non avere un metodo, ma di aderire induttivamente a tutti i casi che affronta: sa fare domande, ma soprattutto sa ascoltare, qualche volta sbaglia pista, poi riconosce l'errore e ricomincia, senza giustificare mai ma comprendendo sempre (umanamente, appunto) le ragioni del colpevole, che hanno spesso motivazioni fortissime. E di volta in volta decine di indagini lo hanno condotto a misurarsi coi mali reali di una città contemporanea: con le comunità di recupero dei tossici, i profughi di guerra, i rancori accademici, il vizio del gioco, l'usura, la Modena dorata del collezionismo e delle gallerie d'arte, della scuola e delle parrocchie, della chirurgia estetica e del calcio professionistico.
Cataldo abita da tempo in città in via Valdrighi: prima con la famiglia, ora da single. Nel tempo libero ascolta musica, soprattutto le canzoni dei cantautori italiani (dal conterraneo Battiato a Dalla, De André, Vecchioni e Zucchero), e legge narrativa contemporanea, specialmente i siciliani Pirandello, Sciascia e Camilleri. Non segue particolarmente il calcio.
Con Damster ha pubblicato
19 - Un conto aperto con il passato
20 - Ai morti si dice arrivederci
21 - I dettagli del male
22 - Il commissario Cataldo e il caso Tiresia
23 - Donne che chiedono giustizia
24 - Morte per un manoscritto